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Caprie

Panorama_newScarse sono le informazioni sulla storia di Caprie fino alla fine del XVIII secolo.
Da ritrovamenti rinvenuti nella torbiera nei pressi di Novaretto, riferiti a resti di un insediamento palafitticolo, fa ritenere che il territorio fosse abitato già nell’Era del bronzo.
Conosciuto come Capriana nel 973, il paese di Caprie viene indicato col nome di Caurum in un diploma imperiale del 1001; una nuova denominazione viene usata nel 1147 in un documento nel quale Amedeo III di Savoia dona il borgo di Cauriae all’Abbazia di San Giusto di Susa.
Rimasto in possesso dell’Abbazia fino al 1768, Caprie fu acquistato dal Regio patrimonio e, nel 1787, venne infeudato con il titolo comitale, Ignazio Somis, appartenente ad una famiglia di celebri musicisti.
Da allora seguì le sorti di casa Savoia, prima con l’occupazione francese, poi con le vicende del regno di Sardegna e quindi dello Stato Italiano.
Percorrendo la strada panoramica che attraversa le borgate montane collegando Caprie con Celle, lo sguardo spazia nel fondo valle.Capriecentrom
Da un lato maestoso ci appare il Monte Pirchiriano con l’Abazia della Sacra di S. Michele, dall’altro il promontorio della Torre del Colle e all’orizzonte le colline moreniche di Rivoli e di Torino.
In primo piano Chiesa di San Pancrazio con annessa casa parrocchiale, la Piazza Martiri della Libertà e sullo sfondo Via Braere su cui si affaccia l’edificio che ospita la Cooperativa.
La Chiesa Parrocchiale di San Pancrazio in stile barocco consacrata nel 1726. Al suo interno è possibile ammirare la Cappella appartenente al Beneficio Coppo corredata di un pregevole altare in marmo policromo del XVIII secolo



CellecriptamA Celle di particolare interesse storico La Chiesa di Santa Maria Assunta.
Racchiuso in in una grotta naturale troviamo un curioso oratorio dedicato al primo eremita giunto quassù nell’anno 1000, San Giovanni Vincenzo.
Si trattava del Vescovo di Ravenna che, lasciata la diocesi, venne quassù per dedicarsi alla vita contemplativa.
La leggenda racconta che gli eremiti volessero costruire sul monte Caprasio una Chiesa in onore di San Michele Arcangelo, quindi raccolsero i materiali per la costruzione.
Ogni notte parte dei materiali spariva, San Vincenzo volle scoprire chi fossero i ladri e si legò sul legname da costruzione.
Il giorno seguente, probabilmente trasportato dagli angeli, si risvegliò sul monte di fronte, il Monte Pirchiriano dove ora sorge la Sacra di San Michele.
La Chiesa di Santa Maria Assunta con apside e campanile romanico cela al suo interno la primitiva chiesetta che risulta interrata ed assume le caratteristiche di una Cripta.